La tradizione del Grano Saraceno in Valtellina
Il grano saraceno rappresenta una delle culture più tradizionali della Valtellina. Diffuso già nel Cinquecento e impiegato addirittura come moneta di scambio, soprattutto durante i periodi di carestia garantiva il soddisfacimento del fabbisogno alimentare e forniva il giusto apporto di carboidrati. E’ un grano tardivo, seminato a metà luglio e raccolto a settembre, rustico, resistente alle temperature fredde e alle altitudini elevate. Fino agli anni Settanta era una coltura tipica della valle, ma ora la produzione locale è molto limitata. Un tempo in agosto i campi della Valtellina erano ricoperti dai fiori bianchi e rosa del grano saraceno, oggi le comunità montane della valle vogliono reintrodurre la coltivazione di questa pianta recuperando i terrazzamenti in pietra per la maggior parte abbandonati da tempo.
La farina scura di questo grano, di particolare fragranza, è l’ingrediente principale di ricette inimitabili come i pizzoccheri, la polenta Taragna e gli Sciatt.
La farina scura di questo grano, di particolare fragranza, è l’ingrediente principale di ricette inimitabili come i pizzoccheri, la polenta Taragna e gli Sciatt.
Vedi anche: